POESIA |
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Tra
le tante mie poesie, in lingua e in dialetto, mi piace riportarne soltanto
due che ho scritto durante la fanciullezza e pubblicato sulle riviste
letterarie della Pellegrini Editore,
«Nuova Rassegna» e «Il letterato». |
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Riflessioni Seduto sulla spiaggia ascolto lo sciacquio del mare, guardando tristi gabbiani che riposano s’una barca scolorita, ormai da tempo reclinata. Dietro quell’immagine vaneggia ogni mia malinconia. Il mare invece è felice e non vuole staccarsi dal cielo. Sull’imbrunire finanche l’orizzonte s’addolcisce. Tutto diventa bello. Io or non sento più le onde frusciare alla riva e mia addormento nella penombra assaporando la solitudine. Ritorno al paese natio Questo è il paese ove nacqui io. Da qui me n’andai ch’ero fanciullo… e vi ritorno un uomo. D’allora passarono tant’anni. Anni di gioia e di malinconia. Qui lasciai gli amici che or non trovo. Qui lasciai i luoghi cari che sol nella mente rivedo e torno bambino. Si affollano nel cuore i ricordi del passato, ma non trovo nulla di quanto ho lasciato. Per un attimo m’illudo che tutto sia come un tempo… e gli occhi mi si velano di
pianto! |
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